lunedì 14 luglio 2014

Quando l’hockey si intreccia con la storia… il Gruppo Universitario Fascista ed i Littoriali di Bardonecchia

Il nostro viaggio alla scoperta delle vicende passate dell’hockey su ghiaccio torinese si addentra ora in uno dei capitoli più controversi, ma anche interessanti, della storia italiana, ovvero il periodo fascista.

Il racconto delle partite, delle vittorie e delle sconfitte della sezione hockeystica del Gruppo Universitario Fascista di Torino ci permetterà di scoprire interessanti risvolti storici, in quanto il regime mussoliniano, sempre desideroso di azione, vedeva nello sport sia un modello che un efficace strumento di propaganda, soprattutto tra i più giovani.

Uno dei principali obiettivi del governo fascista era quello di educare sia fisicamente che moralmente i giovani italiani, affinché si formassero quali cittadini fedeli al regime mussoliniano e soldati forti e vigorosi. La pratica dello sport era dunque incentivata, tant’è che proprio nel periodo fascista venne introdotto nelle scuole l’obbligo dell’insegnamento dell’educazione fisica, vennero istituite diverse organizzazioni per la diffusione della pratica sportiva, vennero costruiti nuovi impianti sportivi (tra i quali, ad esempio, il celebre stadio Benito Mussolini di Torino, divenuto successivamente stadio Comunale ed ora stadio Olimpico) e gli atleti di maggior successo vennero esaltati dalla stampa quali modelli in grado di dare lustro all'Italia e, quindi, al regime.

Proprio sulla spinta di tale fervore propagandistico vennero istituiti nelle varie città italiane, a partire dal 1920, i Gruppi Universitari Fascisti (G.U.F.). Essi costituivano l’articolazione universitaria del Partito Nazionale Fascista. L’iscrizione a tali gruppi era volontaria ed era consentita ai giovani di età ricompresa tra i 18 e i 28 anni, che fossero iscritti ad un’università, ad un istituto superiore, ad un’accademia militare o all'Accademia Fascista della Gioventù Italiana del Littorio (ovvero un’accademia dedita all'insegnamento dell’educazione fisica). Nonostante l'istituzione dei G.U.F. fosse dovuta ad esigenze propagandistiche del regime, è tuttavia curioso notare come il alcuni casi proprio all'interno di tali organizzazioni studentesche si svilupparono anche correnti di pensiero antifasciste.

L’attività dei Gruppi Universitari Fascisti era di natura culturale, politica, assistenziale ed anche sportiva e culminava con l’organizzazione e la partecipazione ai Littoriali dello Sport, a quelli della Cultura e dell’Arte o a quelli del Lavoro.

I Littoriali consistevano in un insieme di competizioni sportive o concorsi intellettuali o attitudinali, svoltisi a cadenza annuale dal 1932 al 1940, a cui potevano partecipare gli iscritti ai vari Gruppi Universitari Fascisti. I vincitori, denominati “Littori d’Italia”, ricevevano in premio un distintivo d’oro riproducente la “M” di Mussolini, oltre a premi in denaro, incarichi nelle organizzazioni del Partito Nazionale Fascista e – limitatamente ai Littoriali del Lavoro – assunzioni in aziende con incarichi di prestigio. Oltre alla classifica individuale per le singole discipline, ad ogni edizione dei Littoriali veniva stilata anche una classifica a punti che comprendeva i risultati raggiunti da tutti i membri di ciascun Gruppo Universitario Fascista partecipante, al fine di assegnare anche il titolo di G.U.F. “littore”.

Proprio all'organizzazione dei Littoriali si deve la nascita in seno al Gruppo Universitario Fascista di Torino di una sezione dedicata all'hockey su ghiaccio.

Nel corso dell’anno 1932 venne infatti assegnato al G.U.F. di Torino l’incarico di organizzare la seconda edizione dei giochi littoriali invernali, che si sarebbero svolti l’anno successivo nella prescelta sede di Bardonecchia (TO). Nel corso di tale edizione i Littoriali, inizialmente dedicati ai soli sport su neve, vennero estesi anche alle competizioni su ghiaccio.

A tal fine, oltre a diversi altri impianti tra cui una pista di bob lungo le pendici del monte Colomion, venne allestita nella cittadina piemontese un’avveniristica ed enorme patinoire, estesa per 160 metri di lunghezza e 60 di larghezza (n.b.: al fine di consentire la comprensione della vastità di tale specchio di ghiaccio, si consideri che le dimensioni regolamentari di una pista di hockey in base al regolamento IIHF sono 60 metri di lunghezza per 26/30 metri di larghezza).

Detta patinoire, denominata Stadio Littorio, venne realizzata nella parte inferiore della località Campo Principe, a sinistra della strada che conduce a borgata Melezet, poco oltre il ponte sul torrente Rho. A fianco della pista venne costruito uno chalet, avente ai lati due vastissime tribune coperte in legno, capaci di ospitare migliaia di spettatori. 

Con lo scopo di allestire una formazione che potesse partecipare a tutte le discipline inserite nel nuovo calendario dei Littoriali invernali, il G.U.F. di Torino (già attivo a decorrere dagli anni venti del secolo scorso in diverse discipline, tra le quali eccellevano quelle dedicate alla pallacanestro ed al rugby) istituì una’apposita sezione dedicata all'hockey su ghiaccio. Al fine di reclutare nuovi giocatori interessati, il Gruppo Universitario Fascista pubblicò anche alcuni annunci sul quotidiano La Stampa, istituendo un apposito tesseramento presso i propri uffici.

L’esordio hockeystico del G.U.F. Torino non fu però favorito dalle condizioni atmosferiche (data l’assenza, in quegli anni, di una pista artificiale in città). Le temperature miti e, conseguentemente, la mancanza di ghiaccio a Torino, ridussero al minimo le possibilità di allenamento per la squadra universitaria, costringendola anche a rinunciare ad un’amichevole programmata per l’inizio del mese di gennaio 1933 contro il Gruppo Universitario Fascista di Milano.

Di conseguenza, il primo incontro in assoluto disputato dalla formazione universitaria torinese avvenne solo 9 giorni prima dell’inaugurazione dei Littoriali della Neve e del Ghiaccio 1933. Domenica 15 gennaio 1933, sulla pista dello Stadio Littorio di Bardonecchia, i torinesi disputarono un’amichevole contro i padroni di casa dell’Hockey Club Bardonecchia, venendo sconfitti per 1-0.

Una seconda amichevole venne disputata la domenica successiva, 22 gennaio 1933, allorquando i goliardi torinesi pareggiarono per 0-0 con la più esperta formazione del Circolo Pattinatori del Valentino. Tale incontro, disputato sulla pista di Corso IV Novembre a Torino, ebbe un considerevole risvolto storico, in quanto fu l’ultimo match giocato dal Circolo Pattinatori del Valentino, formazione a cui si deve la nascita dell’hockey su ghiaccio italiano, avvenuta nel lontano 1908.

La cronaca dell’incontro tratta dai giornali dell’epoca descrive senza mezzi termini lo stato di forma delle due compagini torinesi: “abbiamo visto entrare in gioco, sul campo in buone condizioni di ghiaccio, le due squadre non a posto, né per quanto riguarda energia né per quanto riguarda tecnica. Il gioco si è svolto svogliato e liscio, senza alcuna fase degna di nota se si eccettua il rilievo di qualche giocatore, tanto d’una come dell’altra squadra, che si è fatto notare a causa della scadente uniformità d’azione del complesso di uomini in campo. Difatti il risultato di punti segnati sta a dimostrare non la bravura dei giocatori ma, in questo caso, la loro mancanza di ardore combattivo, di sistema e di forma. Passaggi a caso, cadute evitabilissime, uomini non al loro posto, tutto un complesso che non ha soddisfatto. Vero che le formazioni non erano state preparate con uomini di vecchia scuola e, vogliamo dire con questo, con uomini istruiti e allenati come si dovrebbe” (La Stampa, 23 gennaio 1933). Insomma, non fu certamente una partita epica!!

Oltre al ridotto allenamento ed al conseguente ritardo di preparazione, un’altra difficoltà che dovette affrontare la sezione hockeystica del G.U.F. Torino fu il divieto di schierare ai Littoriali del 1933 il proprio miglior atleta, ovvero il difensore Baroni. Tale giocatore, infatti, considerato tra i migliori in Italia, era già stato convocato nella nostra nazionale di hockey su ghiaccio e, perciò, non poteva partecipare ai Littoriali in tale disciplina. Baroni, tuttavia, non si accontentò di fare da spettatore ai Littoriali di Bardonecchia, iscrivendosi invece alle prove di pattinaggio di velocità (disputate sulle distanze di 500 m, 1.500 m e 5.000 m).

I convocati della squadra di hockey del G.U.F. Torino per i Littoriali del 1933 furono i seguenti discatori: Cellini, Arnoldi, Sasserò, Lanza, Grassi, Sella, Beltrami, Ubertalli, Giachero e Gillardi. Tra di essi vi erano dei veri e propri atleti poliedrici, in quanto Lanza e Gillardi parteciparono anche alle competizioni di pattinaggio di velocità, mentre Sassernò si iscrisse alle gare di sci alpino. Erano certamente altri tempi, in cui gli sportivi non avevano ancora raggiunto i livelli di specializzazione dei giorni nostri!

Nonostante le sopra citate difficoltà, l’esordio dei goliardi torinesi ai Littoriali di Bardonecchia fu un vero trionfo!! Il G.U.F. Torino, infatti, si impose con un roboante 7-0 sul Gruppo Universitario Fascista di Padova nell’incontro di qualificazione, disputato mercoledì 25 gennaio 1933. Lasciamo alle cronache dell’epoca il racconto della partita: “Il primo tempo dell’incontro di disco sul ghiaccio, arbitrato dal milanese Benni, è terminato a favore dei torinesi che ottenevano due punti, mentre i padovani, anch'essi alle prime armi come i goliardi romani, per quanto abbiano giocato con grande ardore, non riuscivano a segnare alcuna porta. Nella ripresa, il portiere padovano, molto sicuro, parava colpi su colpi mentre Guarnieri si prodigava spostandosi continuamente dalla difesa all'attacco. Ma i torinesi, più sicuri sul disco e più ordinati nelle loro azioni offensive, riuscivano a cogliere altri cinque punti, vincendo così l’incontro per 7 a 0” (La Stampa della Sera, 25 – 26 gennaio 1933).

I lettori più attenti avranno notato che l’articolo di giornale appena citato descrive solo due tempi della partita tra i G.U.F. di Torino e Padova; il giornalista non si sarà dimenticato di assistere al terzo tempo tempo di gioco?!?! La risposta è negativa… infatti, nei primi decenni di storia del nostro amato sport le partite di hockey in Italia venivano svolte sulla distanza di due soli tempi regolamentari, anziché gli attuali tre.

Nonostante il brillante esordio, il cammino dei discatori torinesi ai Littoriali del 1933 venne tuttavia sfavorito dal sorteggio degli accoppiamenti di semifinale. I piemontesi, infatti, dovettero fronteggiarsi con la più forte formazione iscritta al torneo, ovvero il G.U.F. Milano. A prevalere nella semifinale, disputata giovedì 26 gennaio 1933, furono i meneghini per 5 reti a 0. I torinesi, tuttavia, si rifecero con gli interessi nella finalina giocata venerdì 27 gennaio 1933. In tale occasione i nostri concittadini si imposero addirittura per 13 a 0 contro il G.U.F. di Bologna, conquistando così il terzo posto finale.

Le cronache dell’epoca ci hanno tramandato un’efficace disamina della prima avventura hockeystica torinese ai Littoriali della Neve e del Ghiaccio: “si è svolto poi, sotto l’arbitraggio del milanese Medri, l’incontro di disco sul ghiaccio per la conquista del terzo posto nella classifica finale tra le squadre di Torino e Bologna. Il Guf di Torino ha sconfitto la rappresentativa bolognese per 13 a 0. I punti sono stati segnati: nel primo tempo da Gillardi al 5’, da Sella al 12’, 13’ e 17’; nella ripresa da Sella al 1’, Arnoldi a 4’; Lanza al 12’; 14’ e 14’3’’; Stella al 15’; Arnoldi al 17’; Sassernò al 19’. Di questi 13 punti, due sono stati ottenuti su mischia, gli altri in seguito a tiri dopo azioni a <<zeta>> della prima linea o a conclusione di azioni individuali. […] La classifica finale è, per ora, la seguente: 3) Torino, 4) Bologna, 5) Roma, 6) Padova. A giustificare la non brillante posizione della squadra di Torino bisogna dire che essa, indubbiamente la migliore dopo quella di Milano, non è stata favorita dal sorteggio delle eliminatorie. Solo così Genova, che non ha alcuna probabilità di battere domani la squadra milanese, ha potuto conquistare il secondo posto in classifica” (La Stampa, 28 gennaio 1933).

A sovvertire i pronostici ci pensò però l’abbondante nevicata caduta sopra Bardonecchia il giorno della finale. La partita non venne disputata e, da quanto è stato possibile rinvenire attraverso i giornali dell’epoca, sembra non sia mai stata recuperata.

Quanto alla classifica generale a squadre, comprensiva di tutti i risultati relativi alle varie discipline disputate nel corso dei Littoriali della Neve e del Ghiaccio 1933, il titolo di G.U.F. Littore venne assegnato ex aequo alle selezioni di Torino e Milano. In particolare, i sabaudi raccolsero i migliori risultati nelle discipline sciistiche, mentre i meneghini ebbero maggior successo negli sport su ghiaccio.

Il 29 gennaio 1933, dinanzi al Segretario del Partito Nazionale Fascista e Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Achille Starace, si svolse la cerimonia di chiusura dei giochi littoriali. Gli sforzi della città di Bardonecchia e del G.U.F. organizzatore di Torino vennero premiati dal successo, sia in termini di iscritti e di pubblico che di attenzione mediatica, che seppe raccogliere la manifestazione. Nella località piemontese, vestita a festa per l’occasione, dal 24 al 29 gennaio 1933 si confrontarono tra loro oltre 400 atleti di ambo i sessi, provenienti dalle università di tutta Italia, tra cui figurarono anche rappresentanze di città certamente inusuali per gli sport invernali, quali Sassari, Napoli, Messina e Catania.

Quanto invece all'attività della sezione hockeystica del G.U.F. Torino, questa, pur essendo cominciata in prospettiva dell’organizzazione dei giochi casalinghi, proseguì con nuove ed avvincenti partite anche dopo la conclusione dei Littoriali del 1933, come approfondiremo nei prossimi articoli sulla storia dell’hockey su ghiaccio torinese.

domenica 27 aprile 2014

Una finale tutta sudtirolese...fotogallery di Valpusteria - Renon

Proseguono gli articoli speciali di Passione Hockey Torino!!

Dopo aver vissuto assieme la partita decisiva del campionato francese di hockey su ghiaccio (cfr. http://passionehockeytorino.blogspot.it/2014/04/a-briancon-per-scrivere-la-storia.html), questa volta a finire sotto l'obiettivo della nostra macchina fotografica è stata gara 5 della finale scudetto dell'Elite A italiana.

Al Rienzstadion di Brunico (BZ), lunedì 21 aprile 2014 si sono fronteggiate due squadre storiche dell'hockey italiano. 

Da un lato i padroni di casa del Valpusteria, società fondata nel 1954 come E.V. MAK Bruneck, in quanto sezione hockeystica del locale "Moto-Auto-Klub" (da cui derivò, appunto, la singolare denominazione MAK). Tale compagine vanta un curioso titolo di Serie B in condivisione proprio con il nostro Hockey Club Torino. Infatti, al termine del campionato 1968/69, dopo aver vinto una gara per parte nella serie di finale, i dirigenti del Brunico e del Torino non riuscirono a mettersi d'accordo in merito al luogo ove avrebbe dovuto disputarsi lo spareggio decisivo e, pertanto, entrambe le squadre vennero nominate dalla Federazione vincitrici ex aequo del torneo (nei prossimi articoli dedicati alla storia dell'hockey torinese descriveremo in maniera dettagliata tale singolare episodio).

Tornando alla finale scudetto 2014, l'antagonista dei lupi pusteresi è stata un'altra formazione sudtirolese, ovvero il Renon. Tale società costituisce una delle più antiche compagini di hockey su ghiaccio italiane, avendo preso parte alla quarta edizione del campionato nazionale, disputato nel gennaio 1930 proprio sul ghiaccio di Collalbo (BZ), frazione del comune di Renon. Tale edizione del massimo campionato vide anche la partecipazione del Circolo Pattinatori del Valentino, ovvero la formazione torinese a cui si deve la nascita dell'hockey su ghiaccio italiano (per maggiori informazioni sul campionato del 1930, cfr. http://passionehockeytorino.blogspot.it/2013/09/il-circolo-pattinatori-del-valentinola.html).

Terminata la parentesi storica, l'incontro del 21 aprile 2014 ha visto il successo meritato del Renon per 4-2. I Rittner Buam (questo è il soprannome dei giocatori del Renon) hanno saputo tenere le redini del gioco senza apparire mai in affanno, imponendosi grazie alla doppietta di Matt Siddall ed alle uleriori reti di Travis Ramsey e Patrick Rissmiller , per la gioia dei propri rumorosi tifosi. La vittoria del campionato italiano da parte dei rossoblu, giunta alla successiva gara 6, è apparsa ai nostri occhi del tutto meritata alla luce dell'impressione offerta durante la partita a cui abbiamo assistito.

I pusteresi, infatti, pur avendo cercato di riaprire l'incontro con le segnature di Darcy Campbell e dell'ex torinese Max Oberrauch, sono complessivamente apparsi inferiori agli avversari a livello di organizzazione del gioco.

Con riferimento alla sponda giallonera è tuttavia doveroso evidenziare la passione del pubblico di Brunico, il quale, come ormai di consueto, ha riempito all'inverosimile il palazzo del ghiaccio e, nonostante la sconfitta, ha sostenuto a gran voce e con belle coreografie i propri beniamini. Al riguardo segnaliamo anche il lodevole operato di "Patza" (figura storica dell'hockey pusterese, che, peraltro, ringraziamo per averci gentilmente aiutato nel rinvenire i biglietti della partita) e di tutta la dirigenza brunicense nell'allestire un avvincente e divertente spettacolo di contorno ad ogni partita del Valpusteria. Tale lavoro, mirato a rendere ogni match un vero "evento", è una delle basi del meritato successo di pubblico di cui gode la società giallonera. 

Ed ora, lasciamo il dovuto spazio alle fotografie...

Prima di vivere il match, ecco alcune immagini della bella Brunico: il castello visto dal centro città.

Il campanile a "doppia cipolla" della chiesa barocca di Santa Caterina am Rain.

La celebre passione pusterese per l'hockey su ghiaccio!! Questa era la coda all'ingresso del palazzo del ghiaccio un'ora e mezza prima dell'inizio dell'incontro.

Il riscaldamento del Renon di fronte al folto pubblico.

L'ingresso sul ghiaccio del Valpusteria direttamente dalla bocca del lupo!! Nel pre-partita lo speaker ha annunciato anche la presenza di spettatori giunti da lontano, menzionando il Voralberg e TORINO!!! :)   
Spettacolo pirotecnico da parte dei "Wolves 1896", ovvero i più "accesi" (in tutti i sensi!!) tifosi del Brunico.

L'ingaggio iniziale nella nebbia dei fumogeni.

Thomas Spinell del Renon (n. 94 in maglia nera) e Kiel McLeod del Valpusteria (n. 71 in maglia gialla) impegnati in un ingaggio. 

Uno dei migliori giocatori del campionato: Patrick Rissmiller, attaccante statunitense del Renon e già protagonista in NHL con le maglie di San Jose Sharks, New York Rangers, Atlanta Trashers e Florida Panthers. 

Una delle bandiere del Renon: il difensore meranese Ingemar Gruber (n. 67 in maglia nera).
L'esultanza dei Wolves 1896.

I giocatori ed i tifosi del Brunico festeggiano il goal di Darcy Campbell. 

Sua Maestà, il portiere canadese del Renon Chris Mason; il suo palmares personale vanta una medaglia d'oro ai mondiali di Mosca 2007 ed una d'argento ai mondiali di Kloten e Berna 2009, oltre a più di 300 partite in NHL con le maglie dei Nashville Predators, St. Louis Blues, Atlanta Thrashers e Winnipeg Jets, un titolo di campione di Norvegia con il Valerenga, una Coppa Italia ed uno scudetto con il Renon.  

L'ex torinese Max Oberrauch, ora attaccante del Valpusteria (n. 6 in maglia gialla). L'atleta nativo di Bolzano è esploso proprio all'ombra della Mole Antonelliana, dove si è reso protagonista nella splendida cavalcata in Serie A2 2002/03 (culminata con il secondo posto) e nella successiva stagione in Serie A 2003/04. In gialloblu Max Oberrauch ha disputato 76 partite, segnando 31 goal ed effettuando altrettanti assist. Successivamente ha vinto un campionato italiano con i Milano Vipers (stagione 2004/05), 2 Coppe Italia (stagione 2004/05 con i Milano Vipers e stagione 2010/11 con il Valpusteria) ed una Supercoppa Italiana (anno 2011 con il Valpusteria).  

L'attaccante Daniel Tudin, una delle bandiere del Renon (n. 19 in maglia nera), si incunea nella difesa pusterese.

Inizia il terzo periodo di gioco.

Due pilastri dell'hockey italiano: l'attaccante del Renon Luca Ansoldi (n. 71 in maglia nera) gioca il disco atteso dal difensore del Valpusteria Armin Helfer (n. 62 in maglia gialla).

Il bandierone rossoblu dei tifosi del Renon.

L'esultanza dei futuri campioni d'Italia al fischio finale. 

La festa dei tifosi del Renon si è protratta per lungo tempo dopo la fine dell'incontro, come dimostrato da questo video.

La livrea dell'auto dell'attaccante pusterese Darcy Campbell.

sabato 19 aprile 2014

A Briançon per scrivere la storia...

Archiviata la stagione della formazione senior del nostro Hockey Club Torino (ma il lavoro delle giovanili prosegue anche nel weekend di Pasqua con la partecipazione delle formazioni under 9, under 11 ed under 13 al prestigioso "Trophée des Petits Champions" che si disputerà a Briançon, Gap ed Orcières), vogliamo farvi vivere le emozioni, l'intensità e l'agonismo dell'hockey su ghiaccio transalpino...

Ecco a voi, quindi, la fotogallery della partita decisiva (gara 7) della finale di campionato francese tra "les Diables Rouges" di Briançon e "les Ducs" d'Angers.

Al termine di una lunga stagione regolare e dopo essersi equivalse per tutta la serie di finale dei playoffs (3 vittorie per parte), le due squadre sono giunte ad un passo dalla storia, visto che per entrambe lo spareggio di domenica 6 aprile 2014 ha rappresentato l'occasione per conquistare per la prima volta il titolo di campione di Francia.

Al termine di un pomeriggio dalle mille emozioni, l'onore di incidere il proprio nome sul basamento della Coupe Magnus è spettato ai nostri "vicini di casa" del Briançon, grazie alla vittoria per 5-1 sulla formazione proveniente dalla valle della Loira.

Dopo l'iniziale vantaggio angioino (ad opera del canadese Braden Walls), i diavoli rossi hanno saputo rimediare alle incertezze manifestate nei primi minuti di gioco, ribaltando il risultato grazie alle reti di Lionel Tarantino, Florian Chakiachvili, Damien Raux, Marc-Andre Bernier e Denny Kearney.

Nonostante il passivo pesante, la partita è stata per lungo tempo equilibrata ed intensa. Il colpo del KO è però giunto a metà del secondo periodo, quanto, sul parziale di 1-1, il Briançon è riuscito a realizzare due goal nel giro di soli tredici secondi. L'Angers non ha più saputo riprendersi e, così, nel terzo periodo la squadra del dipartimento des Hautes-Alpes ha potuto suggellare lo storico successo con altre due marcature tra i festeggiamenti di una patinoire stracolma di un pubblico in festa.

La vittoria del Briançon ha un sapore "nostrano", grazie al bravissimo allenatore Luciano Basile, nato in Canada ma dalle origini e - come vedremo nelle fotografie sottostanti - dal cuore 100% italiano.

Il nostro Luciano, già allenatore di Varese, Asiago, Bressanone e Fiemme, nonché della nazionale spagnola, rappresenta ormai una pietra miliare nella storia dei Diavoli Rossi di Briançon, avendo apposto la propria firma su tutti i più importanti successi della formazione alpina grazie alla conquista di due Coppe di Francia (2010 e 2013), di una Coupe de la Ligue (2012) e di una Supercoppa Francese / Trophée Jacques-Lacarrière (2012), a cui adesso si aggiunge, come visto, il recente successo nel campionato francese.

Complimenti Luciano!!! Félicitarions Briançon!!!

La finale inizia con i giochi di prestigio di uno dei protagonisti dei playoff. Denny Kearney, attaccante statunitense del Briançon.

Il difensore Thibault Farina e tutti gli altri "Diables Rouges" si preparano alla contesa, riscaldando i guantoni del loro portiere.

Inquadratura cinematografica per Lionel "Quentin" Tarantino!!!! :)

L'uomo più pericoloso di Angers...ecco a voi il portierone Florian Hardy!!

Le bandiere, i cori, i tamburi, le trombe ed i campanacci dell'Unité Diabolique hanno spinto i Diavoli Rossi verso la vittoria!!

La coreografia dei Raptors, il gruppo di tifosi di Angers. A loro vanno i complimenti per essersi sobbarcati 1.638 km tra andata e ritorno per sostenere i loro beniamini. 

La finale ha finalmente inizio!!
Una veduta del René Froger gremito di pubblico. Per la costruzione della patinoire (inaugurata nel 1968) i francesi hanno studiato a lungo il Palazzo del Ghiaccio di Torino Esposizioni, che negli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso era considerato un impianto veramente all'avanguardia.

Ecco un altro collegamento con la nostra città!! Il gagliardetto del nostro Hockey Club Torino è esposto al bar del palaghiaccio di Briançon a ricordo delle innumerevoli amichevole disputate in passato tra le due squadre.

La finale vista a fil di ghiaccio...

La concitazione nella panchina del Briançon. Si nota in primo piano il forte difensore ungherese Viktor Szelig.

Battaglia sul ghiaccio, mentre sugli spalti...in alto a destra...campeggia la bandiera italiana a segnalare la presenza di un gruppo di "Diables Italiens"!

Questa panoramica su una delle due tribune permette di comprendere quanto fosse folto il pubblico presente.

Ultimi minuti di gioco, con il Briançon che controlla il disco nei pressi della propria panchina.

Alla sirena finale si scatena la festa dei neo-campioni di Francia...

...a cui fa da contraltare la delusione e l'orgoglio di giocatori e tifosi dell'Angers.

Le due squadre schierate per la premiazione.

Si alza la coppa!!! :)

Il nostro Luciano Basile indossa il tricolore italiano al momento della premiazione. 

Ed infine una veduta della città regina di Francia...il centro storico di Briançon, la cattedrale, le settecentesche fortificazioni del Vauban e sullo sfondo il monte Chaberton.

martedì 1 aprile 2014

Aosta - Torino...le emozioni della semifinale!!! (parte 2°)

Dopo una combattutissima gara 1 di semifinale (cfr. il precedente articolo, pubblicato in data 23 marzo 2014), il campionato dell'H.C. Torino Bulls si è concluso con la trasferta di Aosta di domenica 16 marzo 2014.

Il secondo atto delle semifinali ha visto il dominio netto degli Aosta Gladiators, i quali si sono imposti sui nostri beniamini per 7-0, grazie alle doppiette di Fabio Lombardo e Michael Lattanzi ed alle singole marcature di Stefano Sozzi, Lorenzo Raso e Paolo De Luca.

L'impressione avuta dai tifosi torinesi presenti sugli spalti è stata quella che i nostri giocatori siano scesi sul ghiaccio poco convinti delle loro (indubbie) qualità e quasi intimoriti dall'avversario. Tale sensazione, percepita anche in altre occasioni, soprattutto in trasferta, è sintomatica del limite - più mentale che tecnico - che inficia ancora le prestazioni della nostra squadra. Su tale aspetto sarà necessario lavorare in vista del prossimo campionato.

Tuttavia, considerato che molti nostri giocatori sono ancora giovani e che, quindi, devono ancora crescere ed acquisire maggiore sicurezza e convinzione in loro stessi, siamo più che mai convinti della validità dell'organico della nostra squadra, che speriamo venga confermato in toto anche per il prossimo campionato. D'altronde gli evidenti progressi dei ragazzi allenati dal bravo coach Zdenek Kudrna si sono visti già nel corso di questa prima stagione di ritorno alle competizioni ufficiali dell'Hockey Club Torino.

Nonostante il risultato, per i tifosi torinesi la trasferta di Aosta è stata soprattutto l'occasione per festeggiare una stagione a suo modo "storica" e per ringraziare i giocatori, gli allenatori ed i dirigenti per il prezioso lavoro svolto e l'impegno profuso nel riportare sul ghiaccio gli amati colori gialloblu, che dal 1949 rappresentano la nostra città.

Nonostante la sconfitta abbia significato l'eliminazione dal campionato, l'immagine più bella della giornata è stata vedere tutta la squadra sotto il "settore ospiti" a salutare i tifosi in trasferta e, comunque, a festeggiare una stagione emozionante e certamente positiva. GRAZIE RAGAZZI!!!

Oltre agli aspetti sportivi, il viaggio ad Aosta è stato anche l'occasione per assaporare le bellezze di una regione bellissima (nel caso specifico con le visite al Castello Reale di Sarre - palazzina di caccia di Vittorio Emanuele II -, al maniero medievale di Sarriod de la Tour ed all'affascinante ponte acquedotto romano di Pont d'Ael, risalente al III anno a.c.) e per conoscere una popolazione veramente cordiale ed accogliente. GRAZIE AOSTA!!!

Ma ora è giunto il momento di rivivere le emozioni della trasferta, grazie agli "scatti" della nostra fotografa Francesca...

Passione gialloblu...fermi in coda verso Aosta!!! :)

L'intensità di un face off tra l'aostano Diego Giacche (n. 29 in maglia bianca) ed il nostro Fabrizio Castagneri (in maglia gialloblu, parzialmente coperto dall'arbitro).

Gioia e sconforto nell'attimo del goal...immortalati in occasione della prima rete aostana ad opera di Michael Lattanzi (n. 19).

Il nostro portiere, Federico Pratesi, ai piedi del "settore ospiti" torinese. 

La concentrazione di Pratesi.

Ecco come un difensore vede un'azione di gioco!!! Si notano il nostro Capitano, Marco Tremolaterra (n. 55), il quale sorveglia gli attacchi aostani. Si riconoscono anche gli attaccanti torinesi Alberto Fadini (n. 71), Simone Nicco (n. 46) e Luca Censullo (n. 22).

Con la partita di Aosta si è concluso il cammino dell'H.C. Torino nel campionato di Serie C 2013/14. L'appuntamento è fissato per l'autunno prossimo, per rivivere nuove ed intense emozioni al seguito dei gialloblu.

Nel frattempo Passione Hockey Torino non va in vacanza. Tornate a visitarci, perché sono in attesa di pubblicazione alcuni articoli speciali e, soprattutto, riprenderemo il nostro appassionante viaggio alla scoperta della storia "torinese" dell'hockey su ghiaccio, disciplina che, per quanto riguarda il movimento italiano, è nata proprio nella nostra città nel lontano 1908.

FORZA HOCKEY CLUB TORINO E "A PRESTO"!!!!

Ps.: subito dopo la pubblicazione di questo articolo è giunta la notizia che i nostri amici del Lyon Hockey Club hanno vinto a Bordeaux (per 8-2) la partita decisiva per l'accesso al massimo campionato francese di hockey su ghiaccio. La squadra lionnese, la quale vanta una lunga tradizione nel nostro sport, è così tornata nella Serie A transalpina dopo quattordici anni vissuti nelle categorie inferiori. Félicitations!! :)

ALLEZ LYON!!! ALLEZ TURIN!!!

domenica 23 marzo 2014

Torino - Aosta...le emozioni della semifinale!!! (parte 1°)

Due gare di semifinale e tante emozioni!!! 

Per celebrare degnamente la stagione appena conclusa, che ha visto, dopo 7 anni e mezzo d'attesa, il ritorno alle competizioni ufficiali del nostro amato H.C. Torino, riviviamo - in questo e nel prossimo episodio - le fasi salienti delle due gare di semifinale, attraverso la galleria fotografica e multimediale.

Gara 1, domenica 9 marzo 2014, Torino Bulls - Aosta Gladiators 3-4 (d.t.r.)

Nonostante i nostri avversari avessero terminato al primo posto la stagione regolare e fossero favoriti alla luce della loro maggiore esperienza, i nostri ben più giovani Bulls hanno saputo imporre il proprio gioco e regalare spettacolo in gara 1. 

Ne è nata una partita vivace, con parecchi ribaltamenti di risultato, terminata 3 - 3 ai tempi regolamentari, con una prima linea torinese in grande spolvero grazie alla doppietta di Alessandro Viglianco ed alla rete di Fabrizio Castagneri, oltre al contributo, quale assist man, offerto da Simone Vignolo in tutte e tre le marcature. Hanno fatto da contraltare le marcature valdostane ad opera di Paolo De Luca (miglior giocatore della partita), Pascal Blanc e Fabio Lombardo.

I tifosi gialloblu si sono davvero divertiti sugli spalti ed hanno approfittato dell'occasione per festeggiare la qualificazione della squadra ai playoff (esponendo lo striscione "Playoff'14, grazie Bulls!!") e per celebrare il nostro Capitano, Marco Tremolaterra, il quale ha messo a disposizione dell'H.C. Torino tutta la propria ventennale esperienza sulle piste di Serie A, A2 e B, frutto di oltre 400 partite con le maglie di Cortina, Como, Varese, Feltreghiaccio, Courmaosta, Valpellice, Merano, Vipiteno, Appiano, Bressanone, Pontebba e Real Torino. Vedere per tutto il campionato Tremolaterra incitare, durante le fasi di gioco, i propri giovanissimi compagni di reparto e suggerire loro come muoversi e le posizioni da tenere è sintomatico del fatto che l'obiettivo primario della società dell'H.C. Torino Bulls è quello di far crescere i giovanissimi atleti piemontesi.

Il nostro Veterano è stato perciò omaggiato con lo striscione "Marco tirò e... TremòLAterra!!", a ricordo anche dei potenti tiri di polso prerogativa del nostro difensore, i quali hanno regalato vere e proprie gioie ai tifosi gialloblu, come in occasione del goal del pareggio a quattro secondi dalla fine del derby contro il Real Torino disputato lo scorso novembre.

Ma ora lasciamo spazio alle immagini...

La bella livrea dei pulmini degli Aosta Gladiators.

Simone Nicco (n. 46), uno dei promettenti giovani dei Torino Bulls, impegnato in una fase offensiva di gioco.

Samuel Zancanaro (n. 91), coriaceo difensore messosi in mostra nel corso della stagione grazie anche ad alcune sortite offensive, gioca il disco sotto gli occhi del nostro portierone Federico Pratesi (n. 94).

Bel duello in velocità tra Samuel Zancanaro (n. 91) ed il valdostano Daniele Iacovelli (n. 9); nello sfondo si nota un altro pilastro difensivo gialloblu, Gabriele Bonnet (n. 11).

Panoramica del Tazzoli.

I tifosi torinesi, che non hanno fatto mancare il loro supporto alla squadra.

Un'inedita linea d'attacco composta dai bravi Fabrizio Castagneri (n. 5), Gioele Blardone (n. 8) ed Alberto Fadini (n. 71).

Alessandro Viglianco (n. 69), autore di due reti, ostacolato da un avversario.

Terminati in parità i tempi regolamentari, la contesa è stata risolta ai tiri di rigore. La sequenza degli shoot-out ha visto fronteggiarsi di fronte ai bravissimi portieri (Federico Pratesi per i Torino Bulls e Luca Baraldi per l'Aosta) i seguenti giocatori: Samuel Zancanaro (Torino, parato), Pascal Blanc (Aosta, parato), Fabrizio Castagneri (Torino, goal), Paolo De Luca (Aosta, goal), Simone Vignolo (Torino, parato), Fabio Lombardo (Aosta, traversa), Fabrizio Castagneri (Torino, parato), Paolo De Luca (Aosta, parato), Simone Vignolo (Torino, parato), Davide Baraldi (Aosta, parato), Gabriele Bonnet (Torino, parato) e Paolo De Luca (Aosta, goal).

Ecco il video dei rigori, per riassaporare i momenti che hanno deciso gara 1 della semifinale...


Tra qualche giorno pubblicheremo anche le immagini di gara 2, per raccontare la bella trasferta effettuata in Valle d'Aosta. Tornate dunque a trovarci!!!