lunedì 23 settembre 2013

Il Circolo Pattinatori del Valentino...la pagina più romantica dell'hockey italiano...

Come ampiamente descritto nel precedente articolo (http://passionehockeytorino.blogspot.it/2013/07/torino-1908la-culla-dellhockey-italiano.html), il Circolo Pattinatori del Valentino (o, in alcune fonti, Società Pattinatori del Valentino) nel lontano 1908 diede i natali al movimento hockeystico italiano.

Ma tale circolo può vantare anche un altro primato… Esso infatti fu anche la prima realtà italiana dedita allo svolgimento del pattinaggio sul ghiaccio.

Il Circolo Pattinatori del Valentino venne fondato da una trentina di persone già nel gennaio del 1874 (anche se alcune fonti riportano come anno di fondazione il 1872).

L’onore di rivestire per primo il ruolo di presidente del Circolo Pattinatori Valentino ricadde sul Conte Ernesto di Sambuy, il quale, negli anni dal 1883 al 1886, avrebbe ricoperto anche la carica di sindaco di Torino.

Il circolo divenne ben presto una realtà alla moda tra la nobiltà e borghesia cittadina, raggiungendo anche il numero di 800 soci. Tra i componenti più illustri si citano l’allora Principe ereditario di casa Savoia Umberto II, il Duca di Genova Tommaso di Savoia (nominato presidente onorario del circolo), la Duchessa d’Aosta Elena d’Orleans e le Principesse Maria Bona e Maria Adelaide di Savoia-Genova.

In virtù del folto numero di adesioni, negli anni venti del secolo scorso il Circolo Pattinatori del Valentino fu costretto a non accettare l’ingresso di nuovi soci per non affollare eccessivamente la propria patinoire.

L’attività sociale veniva dapprima esercitata su una pista di circa quattordicimila metri quadrati situata in un’area coltivata a prato posta all'interno del Parco del Valentino, lungo l’attuale Corso Massimo D’Azeglio. Nel 1900, in tale area, venne ricavato un laghetto decorativo con acqua perenne, che, ghiacciando d’inverno, costituiva la nuova pista di pattinaggio. Venne realizzato anche un impianto di illuminazione, per poter pattinare anche di sera.

Accanto alla pista, sin dal 1878, era stato eretto uno chalet in legno, il quale fungeva da ristoro per i soci e, sulla cui terrazza spesso si esibivano delle orchestrine, fornendo un accompagnamento musicale ai pattinatori.

Il laghetto del Valentino venne prosciugato nel 1933, mentre un’ulteriore successiva patinoire venne smantellata nel 1958 per fare posto all'attuale padiglione sotterraneo di Torino - Esposizioni.

Il Circolo Pattinatori del Valentino si contraddistinse per l’organizzazione dei campionati italiani di pattinaggio negli anni 1927 e 1955, oltre che di diverse feste (anche in maschera) sui pattini. Nei giorni di esercizio delle attività veniva inalberato, quale segnale, un drappo bianco e azzurro presso l’aiuola di Palazzo Madama in piazza Castello.

Tra le attività sociali, come già descritto nel precedente articolo, si ricorda la costituzione di una sezione dedita allo svolgimento dell’hockey su ghiaccio, la quale, il 19 gennaio 1908, disputò la prima partita del nostro amato sport in Italia.

I primi anni di vita della sezione hockeystica furono caratterizzati dallo svolgimento di incontri amichevoli, anche a carattere internazionale. Oltre alla succitata partita in data 19 gennaio 1908 svoltasi tra due formazioni composte entrambe da soci del Circolo, si citano, a titolo esemplificativo, gli incontri contro la seconda squadra dello Sporting Club Lione in data 26 gennaio 1908 e nel febbraio dello stesso anno, oltre che il match contro la sezione hockeystica del Football Club Lione in data 24 gennaio 1909 e la vittoria di Milano per 4-1 contro la squadra locale in data 17 febbraio 1924.

Assunse particolare interesse l’appena citata partita in terra lombarda. Essa costituì, infatti, l’occasione per selezionare i giocatori che avrebbero indossato la divisa della nazionale italiana (allora composta da maglia azzurra con lo stemma sabaudo e pantaloni neri) nelle prime due partite della sua storia, ovvero in data 14 marzo 1924 contro la Francia e 15 marzo 1924 di fronte al Belgio, durante gli europei di hockey su ghiaccio organizzati a Milano.

Grazie all'ottima prestazione offerta dal Circolo Pattinatori del Valentino, tra gli otto elementi che composero il primo roster azzurro vennero convocati ben 4 giocatori della formazione torinese: Tancredi Fassini, Guido Mazza, Luigi Mazza e Pio Mazza. La nostra nazionale, tuttavia, patì l’inesperienza dei primi incontri, perdendo per 12-0 contro i futuri campioni d’Europa della Francia e per 4-0 contro i belgi.

La squadra del Circolo Pattinatori Valentino partecipò assieme all'Hockey Club Milano e al Gruppo Sportivo Dolomiti di Cortina d’Ampezzo alla prima edizione della Coppa Cinzano (messa in palio dall'azienda vinicola “Marone Cinzano”), disputatasi a Milano nel 1925. La squadra piemontese risultò terza classificata al torneo. Nel 1927, con una decisione avente effetti retroattivi, alla Coppa Cinzano 1925 venne attribuita validità di prima edizione del campionato nazionale di hockey su ghiaccio.

Possediamo invece informazioni ben più dettagliate sulla partecipazione del Circolo Pattinatori del Valentino alla IV edizione del Campionato italiano di hockey su ghiaccio, disputatasi nell'anno 1930. Nel gennaio di tale anno il circolo superò, in un incontro di qualificazione, la neonata società del Nord Club Torino, in quello che costituì il primo derby della Mole in chiave hockeystica. Del Nord Club Torino, squadra che esercitava la propria attività presso il parco della Pellerina, avremo occasione di parlare approfonditamente nel prossimo articolo.

In conseguenza di tale successo, il Circolo Pattinatori del Valentino ebbe l’onore di rappresentare il Piemonte al successivo girone di qualificazione disputatosi a Collalbo (BZ), sull'altipiano di Renon. I torinesi vennero inseriti nel girone A, assieme alla seconda formazione dell’H.C. Milano ed al Val Gardena di Ortisei (BZ).

In data 25 gennaio 1930 il Circolo Pattinatori del Valentino perse per 5-0 il match contro i meneghini. Le cronache dell’epoca descrissero così la prestazione dei torinesi: “la nostra squadra fece subito la impressione di essere composta di ottimi pattinatori, però non sufficientemente padroni della tecnica del giuoco. Certo che con un maggior allenamento il Torino potrà ottenere migliori risultati” (La Stampa, 27 gennaio 1930).

Il giorno successivo la formazione piemontese dovette soccombere per 2-0 di fronte ai gardenesi. Le impressioni sul gioco dei nostri beniamini furono le medesime di quelle suscitate dall'incontro contro il Milano: “questa partita conferma le impressioni che sopra vi abbiamo riportato sull'efficienza di tutta la squadra, i cui componenti, mentre confermarono la loro abilità di pattinatori, dimostrarono una certa deficienza ed un insufficiente allenamento nella tecnica del giuoco” (La Stampa, 27 gennaio 1930).

In seguito a tali risultati i torinesi si classificarono al terzo posto del proprio girone, venendo così eliminati dal torneo.

Ulteriori notizie in merito all'attività in ambito hockeystico del circolo risalgono al 6 gennaio 1932, quando, dinanzi ad un folto pubblico, i torinesi sfidarono in un’amichevole al laghetto del Valentino la terza formazione dell’H.C. Milano. A prevalere furono i meneghini per 5-0. I piemontesi schierarono la seguente formazione: Cantatore, Massa, Pio, Sassernò, Leumann, Conti, Ris, Richard, Lanza e Guido Mazza. Le cronache dell’epoca descrissero in tal modo la prestazione dei torinesi: “la squadra della Società Pattinatori del Valentino, allenata competentemente dall'avv. Nasi e dal conte Nuvoli, non si è affatto impressionata del valore dell’avversaria. Specialmente i due primi tempi sono stati giocati con intelligente volitività. Senza mettere ancora in pratica gli insegnamenti dei maestri circa l’applicazione tecnica dei passaggi, i giocatori torinesi hanno saputo individualmente cavarsela bene. Hanno eseguito delle discese bellissime che però sempre finirono infruttuose per la mancanza di tiro in porta, ed anche per la bravura del portiere avversario. Fra tutti sono emersi Mazza, Pio e Conti” (La Stampa, 6 gennaio 1932).

Anche in tale occasione i torinesi dimostrarono delle carenze tecniche. D'altronde, la mancanza di un impianto artificiale costringeva i giocatori locali ad allenarsi saltuariamente, come denunciato anche dall’edizione de La Stampa in data 9 gennaio 1932: “è davvero encomiabile ciò che questi pochi appassionati riescono a fare, poiché la nostra città non può davvero dirsi favorita dai i capricci climatici che normalmente – almeno da molte stagioni a questa parte – non permettono che un numero assai limitato di giorni, diremo così… pattinabili. Lo sviluppo dell’Hockey milanese è dovuto soprattutto al fatto di possedere la Capitale lombarda un Palazzo del Ghiaccio modernissimo e completo degli speciali e costosi impianti per la formazione e il mantenimento della patinoire a ghiaccio artificiale. A Torino invece è necessario affidarsi… al termometro, con gli effetti che proprio in questi giorni possono constatarsi sulla già solida e candida distesa del laghetto del Valentino”.

Nel corso dello stesso anno il Circolo Pattinatori del Valentino si iscrisse anche alla VI edizione del Campionato italiano. Tuttavia i torinesi si ritirarono dal torneo per l’indisponibilità di diversi giocatori, rinunciando così a disputare il loro primo incontro, fissato per il 17 gennaio 1932 presso il Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi a Milano contro la seconda formazione della squadra locale.

La storia della società pioniera dell’hockey italiano si concluse nell'anno 1933. D'altronde, ironia della sorte, nel corso dello stesso anno venne prosciugato anche il celebre laghetto del Valentino, sulla cui superficie ghiacciata il Circolo Pattinatori aveva dato i natali all'hockey nostrano.

L’ultima apparizione del circolo al campionato italiano avvenne il 14 gennaio 1933, quando una formazione composta esclusivamente da studenti perse per 11-0 a Milano contro la seconda formazione dell’Hockey club locale.

Il sipario sull'attività hockeistica del circolo venne calato in data 22 gennaio 1933. In tale occasione il Circolo Pattinatori del Valentino, purtroppo lontano dal celebre laghetto (si giocò infatti sulla patinoire di corso IV Novembre), pareggiò per 0-0 contro la sezione hockeystica del Gruppo Universitario Fascista di Torino (neonata formazione che, nel corso degli anni trenta, avrebbe portato avanti assieme ad altre società la pratica dell’hockey su ghiaccio nella nostra città).

Nonostante l'attività del Circolo Pattinatori del Valentino sarebbe proseguita ancora per diverse decadi nell'ambito del pattinaggio, il 22 gennaio 1933 venne scritta la parola fine sulla pagina di storia più romantica dell'hockey italiano...una storia romantica come pattinare su un laghetto circondato da verdi abeti al ritmo di un'orchestrina...

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